LA BUCA DEL DIAVOLO


un progetto di

Titino Carrara, Laura Curino, Giorgia Antonelli

con

Titino Carrara

produzione

Pipa e Pece, Teatro Giacosa, Il Contato del Canavese



Nelle Sacre Rappresentazioni quando si spalancava la botola, appariva dalla Buca del Diavolo, tra le lingue di fuoco delle pipe a pece greca, mio zio Pippo, corna, coda e forcone. Risaliva dalle tenebre, ingroppava mio nonno Armando che faceva Giuda e lo trascinava all’inferno.

La Buca del Diavolo era il collegamento tra visibile ed invisibile, le assi del palcoscenico il confine sottile tra i due mondi. In questo spazio liminale, in bilico tra sacro e profano, prende corpo la storia della mia famiglia, attori girovaghi da dieci generazioni.

Sul Piccolo Carro di Tespi della Famiglia Carrara–Laurini si alternano miti e leggende sulfuree, come la Caccia Selvaggia,  ma anche Sacre Rappresentazioni, come il Corpus Domini.

Quando il sacro si fonde al profano…

Una processione di fedeli con il parroco in testa porta a spalla, assiso sul seggio, il Cardinale Giovanni De’ Medici, mio padre Tommaso, con abito porpora, croce d’oro e bastone pastorale. Oppure Don Giglio, cappellano fuoriserie, recita in Teatro la Profezia di Daniele: “Gerusalemme tu sarai distrutta”… buttato a terra, con le braccia a croce.

Quando invece la fusione non avviene…

Il Parroco, all’ora delle “rappresentazioni teatrali profane”, recita il santo rosario per noi povere anime peccatrici e lo trasmette a tutto volume dalle trombe del tetto della canonica.
Attori: condannati come Figli del Diavolo o riconosciuti portatori della Parola di Dio?

Quando appena nato mi hanno messo nella mangiatoia, che era la cassa dei manifesti con la paglia, e ho fatto Gesù bambino con mio padre che interpretava Erode, ho capito subito che non sarebbe stato facile vivere sul filo del rasoio di una realtà in perenne disequilibrio e apparente contraddizione.

La Buca del Diavolo ci traghetta dal visibile all’invisibile, ci accompagna alla scoperta dei misteri del sottopalco, quei misteri che fanno del Teatro un rito insostituibile.


Scheda in formato pdf

Back to Top